I 5 stereotipi del fantacalcio
Per moltissimi italiani agosto è il momento più caldo dell’anno e non per gli amori fugaci o le temperature bollenti, bensì per la temutissima asta del fantacalcio. Ė in questo periodo infatti, che le tensioni e le aspettative sul nuovo campionato raggiungono il loro acume. Archiviati i risultati della stagione precedente, si fa strada la speranza di grandi risultati per quella che verrà. Ogni fantallenatore che lo scorso anno non ha trionfato, trascorre intere giornate sotto l’ombrellone a immaginare un finale di stagione diverso.
Si progettano grandi rose, ma il risultato non cambia; ogni fantallenatore resterà sempre fedele a se stesso, identico allo stereotipo di cui è vittima; e anche se il risultato finale dovesse cambiare, sarà solo perchè per vincere il fantacalcio ci vuole un sacco di fortuna! La ruota della fortuna gira, ma i fantallenatori sono sempre uguali, tranquilli, anche all’asta di riparazione! Ed ecco a voi i 5 stereotipi di fantallenatore che ogni lega è sicura di poter vantare.
L’improvvisato fortunato
Solitamente si tratta dell’ultimo arrivato, l’amico del cugino della sorella del presidente della lega, chiamato all’ultimo secondo per poter essere in numero pari. Adescato da amici e conoscenti, è serenamente convinto che si tratti di un semplice gioco a premi, privo di fanatica competizione.
Si riconosce perchè è l’unico a presentarsi in sede d’asta senza calcolatrice, senza block notes e senza gazzetta dello sport. Il suo fare sciallo irrigidisce i nervi di tutti i componenti della lega, i quali invidiano la sua serenità. Non conosce le regole, non prende sul serio l’asta e accusa gli altri di farsi prendere troppo dal gioco.
Ogni cinque minuti chiede quanti fantamilioni gli sono rimasti, rilancia dopo che l’asta è stata battuta, non sa pronunciare i calciatori stranieri, alza il prezzo di calciatori a caso, finendo per aggiudicarsi campioni e scommesse magari azzeccate.
Nessuno lo ama, tutti lo disprezzano per la sua superficialità, ma in fondo in fondo, ognuno gli è grato per aver portato un pò di leggerezza in una lega di pazzi fanatici. Il suo nemico giurato è il presidente, obbligato a fare gli straordinari per tutto l’anno.
L’improvvisato è il classico fantallenatore fortunato, o per lo meno è così che gli altri lo vedono. Punta il dito su un nome a caso e becca la rivelazione dell’anno; vince se dimentica di fare la formazione e gli entra sempre un goal dalla panchina.
Il fanatico
Per il fanatico, il fantacalcio è una questione d’onore ed arrivare secondi equivale ad essere il primo dei perdenti. Studia tutte le rose della Serie A, ha passato le notti in bianco a guardare tutti i video di Kvaratskhelia e conosce a memoria media voto e fantamedia di ogni calciatore. Se avesse acquistato Kakà prima del Milan, nessuno si sarebbe meravigliato!
In sede d’asta si riconosce dalla diffidenza, dai fogli di calcolo excel e perché ha paura che ogni conversazione sia solo una scusa per soffiargli la rivelazione dell’anno. Qualcuno pensa che sia uno stregone, altri pensano che il fantacalcio sia il suo lavoro. Sulla sua figura aleggia un’aura di riverenza, ma se lo incontri la domenica sera, preghi Dio che non cominci a sciorinare tutte le sue statistiche di giornata.
L’opportunista
L’opportunista fa il fantacalcio solamente per soldi. Ė un mercenario a tutti gli effetti ed è capace di comprare calciatori della Lazio, nonostante la sua squadra del cuore sia la Roma. E se nel derby dovesse segnare un suo calciatore, non prova vergogna nell’esultare in pubblico. Il suo motto è: “gli affari sono affari.”
Il suo fiuto gli permette di individuare sia il pollo da spennare – a cui proporrà scambi assurdi che alla fine riesce a portare a casa -, sia il fanatico, a cui sottrarrà molti calciatori. In sede d’asta si riconosce perchè rilancia solo a due persone: all’improvvisato (per il gusto di fargli spendere qualcosa in più) e al fanatico (per sottrargli qualche rivelazione).
Tutti dubitano della liceità delle sue azioni ed è a causa sua se è stato inventato il premio alla serietà delle ultime 5 giornate, onde evitare episodi di corruzione. L’opportunista è il fantallenatore che ti offre l’aperitivo prima di supplicarti di non mettere la formazione. Proprio lui!
Il tifoso
Ė un grande appassionato di calcio, ma di fantacalcio non capisce un tubo. Il suo unico obiettivo è acquistare quanti più giocatori possibili della sua squadra del cuore perché è sicuro che quest’anno è l’anno buono e non accetta l’idea di dover esultare per il goal di un calciatore di una squadra rivale alla sua.
Si vanta di non aver mai acquistato gli ex della sua squadra. Il vero motivo per cui fa il fantacalcio è perché vuole possedere i suoi beniamini. Il tifoso è l‘incompreso della lega, perchè è l’unico che ti sorride la domenica sera anche se ha perso contro di te.
Lo sfigato
Dopo anni di lamentele nessuno riesce più a capire se sfigato ci è o ci fa. Molti credono che il suo pessimismo sia una forma di gufata. Ė il fantallenatore che il venerdì dice già di aver perso perché l’avversario farà almeno 90 magic punti. I suoi risultati più frequenti sono sconfitte 4-5 o 0-1.
E se perde 0-1, il suo punteggio è sicuramente pari a 65,5 magic punti. La sua legge è quella di Murphy: se qualcosa può andare storto, sicuramente andrà storta. I suoi acquisti famosi sono stati Diego della Juventus, Mario Gomez della Fiorentina ed Oliveira del Milan.
Nella sua carriera è fiero di aver subito la tripletta di Beto, la doppietta del difensore Avelar e la quadripletta contemporanea di Gilardino e Lucarelli. Ovviamente il calciatore che mette in panchina è sempre quello che segna.