Il ruolo delle donne nel settore del gioco
Sebbene nell’ambiente del gioco predomini molto spesso lo stereotipo del giocatore di sesso maschile, molte ricerche hanno dimostrato che in realtà questa forma di intrattenimento rappresenti uno svago molto amato anche dal pubblico femminile.
I giochi più apprezzati infatti, risultano essere il bingo e le slot, ma non mancano le donne che hanno coraggiosamente sdoganato anche il poker e le scommesse sportive. Tuttavia, quando si parla di donne e gioco, oltre che di giocatrici, bisogna anche menzionare il consistente numero di lavoratrici impegnate in questo settore professionale.
E quale migliore occasione per farlo, se non ora a pochi giorni dall’8 marzo? In effetti, nonostante non manchino storie di donne che hanno conquistato ruoli dirigenziali nell’industria del gaming, il Comitato Donne in Gioco ha dovuto fare tantissimo per tutelare i diritti delle donne impegnate in questo campo, una categoria cosiddetta discriminata di un settore già discriminato.
Quali tipologie di scommesse amano le donne?
Come già accennato, le donne sembrano maggiormente attratte da giochi più immediati quali il bingo e le slot, ma negli ultimi anni invece, si è assistito ad un aumentato interesse verso poker e scommesse sportive. I meriti del poker femminile sono stati riconosciuti già nel 1977, quando si svolse il primo World Series of Poker (WSOP) dedicato alle donne.
Da allora, sono tante le storie di donne di successo al famoso tavolo verde. Tra le figure di spicco in ambito internazionale, ricordiamo su tutte Vanessa Selbst, unica al mondo a ritrovarsi nella posizione numero uno del Global Poker Index e Annette Obrestad, la ragazza più giovane che abbia mai vinto il braccialetto di WSOP (World Series of Poker Europe 2007). La ragazzina norvegese, poco più che diciottenne, tra settembre 2006 e febbraio 2007 è riuscita a vincere quasi un milione di dollari giocando su diversi casinò online. L’attrazione per le scommesse sportive invece, è un fenomeno che sta riscontrando successo soltanto in tempi più recenti. Una possibile spiegazione di questo fenomeno potrebbe essere data dal seguito sempre più crescente del calcio femminile. D’altronde, anche per gli uomini, il calcio ha sempre fatto da traino in questo settore.
Inoltre, il betting, oltre ad essere un nuovo svago per le donne, potrebbe anche offrire nuove opportunità di carriera. Una delle nuove professioni al femminile infatti, è proprio quella del tipster, una figura che si occupa di fornire pronostici e informazioni statistiche inerenti al mondo delle scommesse. Il tipster, infatti, è a tutti gli effetti un influencer e in quest’ambito le donne hanno già dimostrato di saper ottenere un grande successo grazie alle loro ottime capacità comunicative e di fare rete.
Le donne potrebbero essere migliori degli uomini nelle scommesse sportive?
Secondo alcune ricerche la risposta è sì, le donne riescono ad ottenere risultati migliori rispetto a quelli degli uomini nelle scommesse sportive. Secondo Filippo Accorinti, Ceo di I’M TRADER, le donne hanno una maggiore predisposizione alla gestione delle scommesse sportive grazie a diversi fattori. Il primo motivo è che le donne sono meno tifose degli uomini e pertanto meno soggette ad influenze emotive di carattere strettamente personale. Il secondo motivo, è che le donne riescono a essere più razionali e meno impulsive quando si tratta di scommettere, in quanto come dimostrato da diversi studi di finanza comportamentale, hanno una minore propensione al rischio e di conseguenza una maggiore avversione alla perdita (probabilmente per un migliore istinto alla protezione).
Queste caratteristiche, infatti, rendono le donne più prudenti e le fanno scegliere gli eventi in modo molto più oculato. Infatti, non è un caso che riescano ad essere molto più analitiche degli uomini in quasi tutti i contesti. Terzo ed ultimo fattore, le donne sono molto più disciplinate e quindi riescono ad eseguire con più fedeltà le strategie utili a raggiungere gli obiettivi prefissati, cosa che spesso riesce difficile agli uomini, i quali invece, hanno una maggiore tendenza ad interpretare in modo soggettivo le varie soluzioni messe sul piatto.