Il riassunto della settimana sportiva
Nella settimana in cui è scattato il -50 giorni dal Mondiale in Qatar, è successo davvero un po’ di tutto. Ad esempio, la nazionale italiana dell'”attacco dei bambini” (come definita dallo stesso Mancini) ha ottenuto le semifinali di Nations League schierando in attacco Raspadori e Gnonto. Nel frattempo, Cristiano Ronaldo, mentre tornava re dei social (nuovo record), è stato letteralmente messo sotto torchio dalla stampa portoghese, che non lo ritiene più così importante per la sua nazionale. CR7 ultimamente è considerato di troppo anche per il Portogallo? A proposito di Cristiano Ronaldo, passiamo agli eventi del week end e alla partitissima della domenica a cui il portoghese ha fatto da spettatore.
Perché Haaland ha firmato una tripletta con lo United
La prima domenica di ottobre è stata contrassegnata da tanti eventi, Perez sanzionato arriva davanti alle due Ferrari, ha fatto discutere anche il trionfo di Oliveira nella MotoGP, ma l’evento sportivo della domenica è stato probabilmente la tripletta di Haaland nel super derby Manchester City – United, finito 6-3! Effettivamente, a questa partita, Haaland ci arrivava carichissimo. Sapete perché? Suo papà giocava nel City e ha lasciato il calcio proprio in seguito ad un infortunio subito contro lo United, fallo di Roy Kean.
La prima lezione di questo week di Serie A
Come diceva il protagonista di quel vecchio film western, “il mondo si divide in due categorie: quelli che dividono il mondo in due categorie e tutti gli altri”. Ecco, fatto sta che i giocatori di betting si dividono in due grandi categorie: quelli fissati solo per la statistica e quelli che la statistica non la guardano proprio. Domenica Immobile (5 goal in 4 precedenti contro lo Spezia) non ha segnato, Caputo (16 goal in 20 precedenti contro le neopromosse) non ha segnato, mentre Vlahovic (tornato rinfrancato dal goal in nazionale) ha segnato confermando la statistica che ora lo vede reduce da 5 goal consecutivi contro il Bologna. Qual è la lezione? Che le statistiche non sono affatto inutili, sono utilissime, ma vanno interpretate, perché le statistiche dicono la verità esatta su ciò che è successo nel passato, ma non sono una previsione del futuro. Se sei d’accordo con noi, ogni settimana proviamo a tenerlo a mente quando studiamo le partite nella pagina Pronostici di Oggi.
La formula vincente di Spalletti e Pioli?
C’è una constatazione che tiene banco in Serie A: Napoli e Milan sembra stiano puntando sulla stessa formula: un gruppo organizzato e compatto attorno all’allenatore + un talento libero di esprimersi negli uno contro uno sulla fascia sinistra. Di chi parliamo? Uno sembra arrivato dagli anni 90, calzettoni giù, fisico per niente affatto da scultura e stile scanzonato che a chi desidera sempre sognare, ricorda El Pibe de Oro; l’altro sembra arrivato dal Brasile, ma è portoghese e ha dichiarato che in futuro non esclude di diventare un rapper. Kvaradona e Leao Meravigliao sono i due singoli che stanno permettendo al calcio collettivo di Napoli e Milan di non restare incompleti.
E così, proprio nei giorni in cui si è tornato a parlare di un possibile futuro ritorno di Antonio Conte alla Juventus e in cui molti tifosi dell’Inter stanno rimpiangendo l’Antonio nazionale, viene da chiedersi: nel 3-5-2 di Conte, Kvaratskhelia e Leao giocherebbero titolari o resterebbero in panchina? Cassano rispondere “certamente no, alla Juventus vogliono solo i soldatini”. E infatti…

Non esistono le formule perfette!
Ecco la seconda lezione che abbiamo imparato dall’ultimo week end! Non ha senso parlare di formule o ricette perfette. Sarebbe un po’ come pretendere di poter emulare alla perfezione un master chef semplicemente ripetendone per filo e per segno la ricetta! Ha senso invece parlare di formule, anzi, di alchimie vincenti, ognuno diversa per ciascun ambiente e i suoi interpreti.
Provate a chiederlo a Gasperini dell’Atalanta (al 1° posto col Napoli), che quest’anno che si è ritrovato senza attaccanti, si è adattato alle circostanze ed è passato da pressing e gioco offensivo ad attendismo e gioco difensivo. Non provate a chiederlo a Simone Inzaghi, che probabilmente, mentre venerdì dichiarava “Dove vado io porto titoli e ricavi”, era ancora convinto che ogni anno e in ogni squadra fosse sufficiente combinare un buon rapporto con lo spogliatoio e un calcio libero da schemi per chiudere la stagione in positivo.
Zhang sabato sera è rimasto ammutolito, mentre noi, pensando a Inter e Juventus che finora spesso non hanno né giocato bene e né vinto, ci rendevamo conto che, probabilmente, non ha senso neanche un’altra suddivisione in due categorie: quella tra giochisti e risultatisti! Non ditelo ad Allegri, anzi diteglielo, ieri sera era di nuovo di buon umore!