5 cose che non sai su Osimhen: le origini
Il nigeriano continua ad impressionare la Serie A e nel frattempo, continuano a schizzare le ricerche su Google su “la storia di Osimhen”. Spulciando i motori di ricerca, si trovano diversi articoli intitolati “5 cose che non sai su Osimhen”. Non soffermiamoci però sul retorico e banale e prima di tutto riepiloghiamo in breve cosa abbiamo scoperto. Victor Osimhen è nato nel dicembre 1998, a Lagos in Nigeria. Come da lui stesso dichiarato, (1) ha perso la mamma da bambino, 3 mesi dopo il padre ha perso il lavoro.
5 cose che non sai su Osimhen: dalla scoperta del talento all’esplosione
E allora viene subito da chiedersi: (3) chi ha scoperto Osimhen? A scuola elementare, presso Olososun, è stata una collaboratrice di Czajka (l’agente che lo ha lanciato) a notarlo e a presentare Victor alla Ultimate Strikers Academy, importante scuola calcio di Lagos. (4) Nel 2015 ha vinto il Mondiale Under 17 con la Nigeria, totale goal: 11 in 10 presenze! Segnerà poi ben 3 goal in 4 partite con l’Under 23. A 19 anni è passato al Wolfsburg, direttamente in Bundesliga, ma ha saltato quasi tutta la sua prima stagione europea per un problema alla spalla e la malaria. È rinato alla grande! Ci ha messo un’intera stagione, ma l’anno dopo è ripartito dal Belgio e dopo (5) essere stato scartato dal Brugge, è passato allo Charleroi (altro club belga), con cui ha segnato la bellezza di 20 goal in 26 partite. L’anno dopo il Lille lo ha scelto per sostituire Leao, altra stagione da record. E poi? E poi sappiamo tutti DOVE È ARRIVATO per ora.
I 3 punti di forza di Osimhen
- L’attacco alla profondità
- La fame di emergere
- La fisicità
Basta rivedere la maggior parte dei suoi goal, compreso quello della vittoria in Roma – Napoli 0-1, per rendersi conto del fatto che, in circolazione, nei top cinque campionati europei, ci sono pochissimi altri attaccanti in grado di attaccare la profondità così come fa Victor, un vero tallone d’Achille per gli allenatori che preferiscono difendere con la linea di difesa molto alta. Tenetelo a mente quando studiate i Pronostici Marcatori!
La tenuta atletica e la fisicità di cui dispone, gli permettono di attaccare continuamente gli spazi e di ripetere più volte sgroppate anche di 20/30 metri senza palla. Ma diciamocela tutta: a tenere sempre attivo questo spasimante del goal, è la fame di emergere, tipica di chi viene dal basso. Victor Osimhen sembra proprio uno di quegli attaccanti che ha imparato a segnare con lo scopo primario di farsi notare e avere la sua opportunità, quella di tirarsi fuori dal basso.
I 3 punti deboli di Osimhen
- Qualità tecnica non altissima
- Poco lavoro di spalle alla porta
- Difficoltà nello stretto
Abituato com’è stato nel Lille ad essere liberissimo di attaccare di continuo la profondità (in quanto la squadra giocava per lo più in ripartenza), Osimhen non ha ancora imparato benissimo il lavoro di spalle alla porta avversaria, che spesso richiedono gli allenatori italiani. C’è una frase di Spalletti, che nonostante sia stata come al solito contorta, appare comunque inequivocabile.
Qualche passo in avanti negli ultimi mesi si è visto eccome, ma Osimhen ha un punto debole su tutti: palla al piede, la sua qualità tecnica non è altissima; questo limite lo rende spesso insicuro, perciò frenetico e poco lucido quando le partite si fanno chiuse dal punto di vista tattico. Probabilmente è da ricercare proprio nella sua difficoltà a giocare nello stretto il motivo principale della sua pessima media realizzativa contro le big; non sono passati inosservati alcuni titoli con tema “Osimhen piccolo contro le grandi”.
Dove può arrivare Osimhen?
Come diceva Jovanotti in un noto brano degli anni 90, “tutto nasce dal basso e poi va su”. Infatti, la scalata del nigeriano, sinora, è stata alimentata proprio da questa spinta dal basso. Perciò, a mio avviso, l’evoluzione dei suoi attuali limiti dipenderanno molto dalle reali aspirazioni di Victor. Cosa intendo dire?
Nel suo inconscio Osimhen sa bene che per continuare a restare fuori dalla povertà, gli sarà sufficiente continuare a segnare con l’attuale media realizzativa; stop, non gli servirà nulla di più. Ma se si è messo in testa di esplorare i quartieri alti dell’Olimpo sportivo? In tal caso, un’altra energia propulsiva potrebbe attivarlo. Questa non è un’energia che spinge, ma che attrae, è l’energia che arriva dall’alto.
E qui chiudiamo con un’altra azzeccatissima e arzigogolata dichiarazione del suo allenatore.
… è una grande idea è un'intuizione puoi trovarla dove c'è una vibrazione, dove c'è un'urgenza, dove c'è calore dove c'è la gioia nata dal dolore puoi trovarla là dove c'è necessità dove un uomo lotta per la sua libertà dove uno insegue la sua dignità nella spazzatura di questa città nelle zone basse della realtà dentro le foreste della società negli scantinati dell'umanità puoi trovarla là puoi trovarla là dove c'è bisogno puoi trovarla là dove può nascere un sogno puoi trovarla là ma non la puoi guardare puoi trovarla là ma ti devi abbassare puoi trovarla là ma poi devi scavare scavare scavare tutto nasce dal basso e poi va su…”
testo tratto dal brano “Dal basso” di Lorenzo Jovanotti feat. Michael Franti
Complimenti alla collaboratrice di Czajka, dato che è stata capace di abbassarsi e scavare, scavare scavare.